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Oscar Testoni
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Orationes Ciceronis |
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Origine 106 a.C. 3 gennaio - Nasce ad Arpinio da una famiglia benestante dell'ordine equestre, ma si trasferisce presto a Roma per apprendere il mestiere dell'oratore, necessaria all'ingresso nella vita politica. |
106 a.C. - Nello stesso anno Gaio Mario (illustre arpinate e anch'egli homo novus, come sarà Cicerone) sconfigge Giugurta 106 a.C. - Nello stesso anno (il 29 settembre) nasce Gneo Pompeo Magno |
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Formazione e maestri - Sotto la guida degli zii
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Inizia a frequentare il foro romano sotto la guida di Lucio Licinio Crasso e i due Scevola - 89 a.C. Presta servizio militare nella guerra sociale agli ordini di Pompeo Strabone, padre di Pompeo Magno (suo coetaneo) - Guerre civili tra Mario e Silla - circa 84 a.C. : scrive il De inventione (opera retorica) - 81 a.C. - Pro Quinctio-> Si veda Orationes Ciceronis - 80 a.C. - Pro Roscio Amerino-> Si veda Orationes Ciceronis 79-77 a.C. - viaggio in Grecia (78 a.C. muore Silla) | ||||||||||||||||||||||
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Avvio della carriera politica (cursus honorum) - 76 a.C. - questore in Sicilia (amministrazione equilibrata e corretta) -> 5 anni dopo Verrinae-> Si veda Orationes Ciceronis - 75 a.C. - entra in Senato (in qualità di ex-questore) |
Vita privata - 77 a.C. - sposa Terenzia - 76 a.C. - nasce Tullia a cui sarà legato fino alla morte della figlia |
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- 63 a.C. - CONSOLATO |
- 65 a.C. - gli nasce il figlio Marco |
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(Cicerone denuncia Catilina, 1880, affresco di Cesare Maccari; Roma, Palazzo Madama, Sala Maccari) | |||||||||||||||||||||||
Cicerone, Terminato il consolato, acquistò da Crasso, una fastosa casa sul Palatino e riprese la sua attività di avvoccato. |
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61 a.C.- gennaio : Cicerone testimonia in un processo contro il giovane patrizio Publio Clodio Pulcro (fratello di Clodia, la Lesbia di Catullo), accusato di sacrilegio per lo scandalo della Bona Dea, avvenuto in casa di Cesare ad inizio dicembre 62. 60 a.C.: Pompeo, Crasso e Cesare formano il primo triumvirato: Cicerone, invitato, rifiuta di far parte di quel gruppo e preferisce rimanere schierato con l'aristocrazia senatoriale. Cicerone guardava infatti con sospetto l'alleanza tra il potere militare di Pompeo, la grande ricchezza di Crasso e la popolarità crescente di Cesare(Conte-Pianezzola). Inoltre il triumvirato come patto privato insidiava l'autorità senatoria. 59 a.C.: Cesare è console 58 a.C.: Cesare diviene designato per 5 anni proconsole della provincia di Gallia: invita Cicerone a seguirlo come legatus, ma Cicerone rimane a Roma. Intanto il giovane patrizio Publio Clodio Pulcro (fratello di Clodia-Lesbia) si fa adottare da un plebeo per candidarsi e ottenere la carica di tribuno della plebe: in virtù di questa carica fa approvare tramite lo strumento degli scita plebis la Lex Clodia de capite civis Romani, una legge ad personam che stabiliva la pena dell'esilio per chi avesse deliberato una condanna a morte senza concedere la provocatio ad populum. Clodio aveva motivi politici (Cesare non si sentiva sicuro a partire per la Gallia, lasciando Cicerone, libero di fare politica a Roma) e motivi personali (Cicerone aveva testimoniato contro di lui a un processo [Gennaio 61] in cui era accusato di sacrilegio per lo scandalo della Bona Dea, avvenuto in casa di Cesare ad inizio dicembre 62). Clodio fa approvare anche una serie di altre leggi che prevedevano che Cicerone non si potesse neppure avvicinare al confine dell'Italia, e che le sue proprietà venissero confiscate. La villa sul Colle Palatino fu distrutta, come quelle di Formia e di Tusculum e i suoi beni e terreni confiscati. ESILIO DI CICERONE: 19 marzo 58 a.C. - 4 settembre 57 a.C. Prima dell'approvazione della legge, nella notte del 19 marzo, Cicerone lasciò volontariamente Roma. Prima si recò a Turi, poi a Vibo Valentia, a Taranto, a Brindisi, s'imbarcò per Cizico (Asia Minore), ma durante il viaggio cambiò idea e si fermò a Tessalonica in Macedonia e poi a Durazzo in Epiro. 57 a.C.: posto un freno allo strapotere di Clodio, il Senato con l'appoggio di Pompeo richiamò Cicerone in patria. Cicerone ricevette notizia dell'approvazione della legge che gli consentiva il rientro a Roma nell'agosto del 57 a Durazzo. Il 4 settembre rientra a Roma accolto trionfalmente. |
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55 a.C. - 54 a.C. - 54-51 a.C. - |
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53 a.C. - Crasso muore a Carre combattendo contro i Parti - Il triumvirato ormai non c'è più - Roma è in mano alle bande armate - Cesare ormai potente, glorioso e con un esercito fedele si trova contro Pompeo tornato a difendere l'aristocrazia senatoria: Cicerone è dalla parte di Pompeo e del Senato. |
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51 a.C. - Cicerone è governatore in Cilicia (pur accettando mal volentieri di allontanarsi da Roma). |
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49 a.C. -10 gennaio - Cesare passa il Rubicone: guerra civile tra Cesare e Pompeo (e il Senato) - Cicerone si schiera senza entusiasmo dalla parte di Pompeo (chiunque avrebbe vinto il Senato sarebbe uscito indebolito) e va in Epiro con i senatori. 48 a.C. - Battaglia di Farsalo e la fine di Pompeo (Cicerone non vi partecipa) 46 a.C. - Divorzio dalla moglie Terenzia, sempre più sospettata di gestione poco chiara del patrimonio durante la sua assenza da Roma 45 a.C. - Morte per parto di Tulliola, l'amatissima figlia Tullia, sposa di Dolobella - Cicerone devastato dal dolore si dedica alla filosofia -> opere filosofiche. 15 marzo 44 a.C. - Cesaricidio | 45 a.C.: De natura deorum - opera (di divulgazione) filosofica - 3 libri in forma di dialogo (tra Gaio Velleio, Lucio Balbo e Aurelio Costa alla presenza di un giovane Cicerone)- 1. Velleio espone la tesi epicurea dell'assoluta indifferenza degli dei rispetto al mondo degli uomini - 2. Balbo espone la teoria stoica di una divinità razionale e provvidenziale che governa il mondo - 3. Cotta confuta la tesi di Velleio e critica quella di Balbo e si posizione su uno scetticismo accademico. Cicerone propende per la visione stoica. | ||||||||||||||||||||||
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Agosto 43 a.C. - Trattato di Bologna: con un brusco voltafaccia Ottaviano si allontana dal Senato e stringe un accordo privato col nemico Antonio e Lepido (nascita del secondo triumvirato), concedendo al primo le liste di proscrizione e il nome di Cicerone in cima ad esse. 7 dicembre 43 a.C. - Marco Tullio Cicerone viene sgozzato con una spada: la testa e le mani mozzate vennero esposte sui rostri nel Foro a Roma. |
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Oscar Testoni (ultima versione: 6 febbraio 2022) |