Operette morali di GiacomoLeopardi (pagina ancora incompleta)

Oscar Testoni, ultima edizione: 29/11/2020

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Storia di una idea

  • 1818-19 - certi disegni intorno alla prosa italiana e certe operette
  • 1820 - In questi giorni, quasi per vendicarmi del mondo, e quasi anche della virtù, ho immaginato e abbozzato certe prosette satiriche
    Nasce un disegno letterario: Dialoghi satirici alla maiera di Luciano

'20-'22: ABBOZZI

Nel luglio del 1821 nello Zibaldone Leopardi studia i meccanismi la tecnica di una prosa, letteraria e filosofica insieme
Ne' miei dialoghi io cercherò di portar la commedia a quello che finora è stato proprio della tragedia
  • i vizi dei grandi
  • i principi fondamentali delle calamità e della miseria umana
  • gli assurdi della politica
  • lo spirito generale del secolo
  1. Filosofo greco, Murco senatore romano, popolo romano, congiurati
  2. Dialogo tra due bestie
  3. Dialogo Galantuomo e Mondo
  4. I abbozzo Senofonte e Machiavello
  5. II abbozzo Per la Novella Senofonte e Machiavello
  6. Sul piano religioso: - ossequioso alla religione tradizionale
  7. Sul piano sentimentale: - un furente sogno di eccellenza e di gloria
  8. Comparzione delle sentenze di Bruto Minore e di Teofrasto vicini a morte


'22-'23: dopo il soggiorno romano

Intanto vi è un silenzio su queste operette tra gli abbozzi del '20-'22 e l'autografo di base del '24 con le prime 17 operette morali
Ma soprattutto a partire dal soggiorno romano del 1822-23 c'è l'abbandono della poesia da parte di Leopardi e di contrasto una intensificazione della sua riflessione filosofica sulla natura e sul destino dell'uomo sulle pagine dello Zibaldone, che lo porta sempre più a corrodere l'idea di una natura come madre benigna ora con un pessimismo radicale su base sensistica e sempre più costruendo una filosofia sistematica attorno a quelle frange materialistiche della filosofia illuministica settecentesca. L'esito sarà l'attribuzione proprio alla natura della responsabilità dell'infelicità umana e la ragione, prima fonte di infelicità, diverrà uno strumento conoscitivo efficace per svelare le contraddizioni del reale e anche se essa contribuirà a fargli sentire più intensamente la propria infelicità, gli permetterà comunque di affrontare eroicamente questi aridi contorni del vero.
Autografo del 1824

  1. Storia del genere umano
  2. Dialogo d'Ercole e Atlante
  3. Dialogo della Moda e della Morte
  4. Proposta di premi fatta all'Accademia del Sillografi
  5. Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio
  6. Dialogo di un folletto e di uno gnomo
  7. Dialogo di Malambruno e di Farfarello
  8. Dialogo della Natura e di un'anima
  9. Dialogo della Terra e della Luna
  10. La scommessa di Prometeo
  11. Dialogo di un fisico e di un metafisico
  12. Dialogo della Natura e di un Islandese
  13. Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare
  14. Dialogo di Filénore e Misénore
  15. Il Parini ovvero della gloria
  16. Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie
  17. Detti memorabili di Filippo Ottonieri
  18. Dialogo di Cristoforo Colombo e Pietro Gutìerrez
  19. Elogio degli uccelli
  20. Cantico del Gallo silvestre
19 genaio -7 febbraio 1824
10-13 febbraio 1824
15-18 febbraio 1824
22-25 febbraio 1824
26-27 febbraio 1824
2-6 marzo 1824
1-3 aprile 1824
9-14 aprile 1824
24-28 aprile 1824
30 aprile - 8 maggio 1824
14-19 maggio 1824
21-27-30 maggio 1824
1-10 giugno 1824
14-24 giugno 1824
6 luglio - 13 agosto 1824
16-23 agosto 1824
29 agosto - 26 settembre 1824
19-25 ottobre 1824
29 ottobre - 5 novembre 1824
10-16 novembre 1824

Evoluzione ed edizioni

  • Il primo gruppo di 20 Operette morali venne pubblicato per l'editore milanese Stella
    Dialogo di un folletto e di uno gnomo
    - Il mondo senza gente
    - Contro l'antropocentrismo (ma anche follettocentrismo o gnomocentrismo o "qualunquespeciecentrismo") e il finalismo
    - Segue dei modelli settecenteschi di polemica contro l'antropocentrismo e il finalismo (Voltaire, Fontanelle)
    - L'obiettivo qui non è la natura, né una sistemazione del proprio pensiero a riguardo: vi รจ infatti ambivalenza:
    • da una parte l'uomo è responsabile delle roprie disgrazie, non vivendo secondo natura (quindi la natura assume una caratteristica ancora positiva)
      FOLLETTO: - Parte guerreggiando tra loro, parte navigando, parte mangiandosi l'un l'altro, parte ammazzandosi non pochi di propria mano, parte infracidando nell'ozio, parte stillandosi il cervello sui libri, parte gozzovigliando, e disordinando in mille cose; in fine studiando tutte le vie di far contro la propria natura e di capitar male
    • d'altra parte la natura è indifferente alla scomparsa del genere umano, come lo fu il sole per la morte di Cesare (ultime battute)
      Gnomo. E le stelle e i pianeti non mancano di nascere e di tramontare, e non hanno preso le gramaglie. Folletto. E il sole non s'ha intonacato il viso di ruggine; come fece, secondo Virgilio, per la morte di Cesare: della quale io credo ch'ei si pigliasse tanto affanno quanto ne pigliò la statua di Pompeo.

    Oscar Testoni, ultima edizione: 22/11/2020



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