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Storia di una idea
- 1818-19 -
certi disegni intorno alla prosa italiana e certe operette
- 1820 -
In questi giorni, quasi per vendicarmi del mondo, e quasi anche della virtù, ho immaginato e abbozzato certe prosette satiriche
Nasce un disegno letterario: Dialoghi satirici alla maiera di Luciano
'20-'22: ABBOZZI
Nel luglio del 1821 nello Zibaldone Leopardi studia i meccanismi la tecnica di una prosa, letteraria e filosofica insieme
Ne' miei dialoghi io cercherò di portar la commedia a quello che finora è stato proprio della tragedia
- i vizi dei grandi
- i principi fondamentali delle calamità e della miseria umana
- gli assurdi della politica
- lo spirito generale del secolo
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- Filosofo greco, Murco senatore romano, popolo romano, congiurati
- Dialogo tra due bestie
- Dialogo Galantuomo e Mondo
- I abbozzo Senofonte e Machiavello
- II abbozzo Per la Novella Senofonte e Machiavello
- Sul piano religioso: - ossequioso alla religione tradizionale
- Sul piano sentimentale: - un furente sogno di eccellenza e di gloria
- Comparzione delle sentenze di Bruto Minore e di Teofrasto vicini a morte
'22-'23: dopo il soggiorno romano
Intanto vi è un silenzio su queste operette tra gli abbozzi del '20-'22 e l'autografo di base del '24 con le prime 17 operette morali
Ma soprattutto a partire dal soggiorno romano del 1822-23 c'è l'abbandono della poesia da parte di Leopardi e di contrasto una intensificazione della sua riflessione filosofica sulla natura e sul destino dell'uomo sulle pagine dello Zibaldone , che lo porta sempre più a corrodere l'idea di una natura come madre benigna ora con un pessimismo radicale su base sensistica e sempre più costruendo una filosofia sistematica attorno a quelle frange materialistiche della filosofia illuministica settecentesca. L'esito sarà l'attribuzione proprio alla natura della responsabilità dell'infelicità umana e la ragione, prima fonte di infelicità, diverrà uno strumento conoscitivo efficace per svelare le contraddizioni del reale e anche se essa contribuirà a fargli sentire più intensamente la propria infelicità, gli permetterà comunque di affrontare eroicamente questi aridi contorni del vero.
Autografo del 1824
- Storia del genere umano
- Dialogo d'Ercole e Atlante
- Dialogo della Moda e della Morte
- Proposta di premi fatta all'Accademia del Sillografi
- Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio
- Dialogo di un folletto e di uno gnomo
- Dialogo di Malambruno e di Farfarello
- Dialogo della Natura e di un'anima
- Dialogo della Terra e della Luna
- La scommessa di Prometeo
- Dialogo di un fisico e di un metafisico
- Dialogo della Natura e di un Islandese
- Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare
- Dialogo di Filénore e Misénore
- Il Parini ovvero della gloria
- Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie
- Detti memorabili di Filippo Ottonieri
- Dialogo di Cristoforo Colombo e Pietro Gutìerrez
- Elogio degli uccelli
- Cantico del Gallo silvestre
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19 genaio -7 febbraio 1824
10-13 febbraio 1824
15-18 febbraio 1824
22-25 febbraio 1824
26-27 febbraio 1824
2-6 marzo 1824
1-3 aprile 1824
9-14 aprile 1824
24-28 aprile 1824
30 aprile - 8 maggio 1824
14-19 maggio 1824
21-27-30 maggio 1824
1-10 giugno 1824
14-24 giugno 1824
6 luglio - 13 agosto 1824
16-23 agosto 1824
29 agosto - 26 settembre 1824
19-25 ottobre 1824
29 ottobre - 5 novembre 1824
10-16 novembre 1824
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Evoluzione ed edizioni
Il primo gruppo di 20 Operette morali venne pubblicato per l'editore milanese Stella
Dialogo di un folletto e di uno gnomo
- Il mondo senza gente
- Contro l'antropocentrismo (ma anche follettocentrismo o gnomocentrismo o "qualunquespeciecentrismo") e il finalismo
- Segue dei modelli settecenteschi di polemica contro l'antropocentrismo e il finalismo (Voltaire, Fontanelle)
- L'obiettivo qui non è la natura, né una sistemazione del proprio pensiero a riguardo: vi รจ infatti ambivalenza:
- da una parte l'uomo è responsabile delle roprie disgrazie, non vivendo secondo natura (quindi la natura assume una caratteristica ancora positiva)
FOLLETTO: - Parte guerreggiando tra loro, parte navigando, parte mangiandosi l'un l'altro, parte ammazzandosi non pochi di propria mano, parte infracidando nell'ozio, parte stillandosi il cervello sui libri, parte gozzovigliando, e disordinando in mille cose; in fine studiando tutte le vie di far contro la propria natura e di capitar male
- d'altra parte la natura è indifferente alla scomparsa del genere umano, come lo fu il sole per la morte di Cesare (ultime battute)
Gnomo. E le stelle e i pianeti non mancano di nascere e di tramontare, e non hanno preso le gramaglie.
Folletto. E il sole non s'ha intonacato il viso di ruggine; come fece, secondo Virgilio, per la morte di Cesare: della quale io credo ch'ei si pigliasse tanto affanno quanto ne pigliò la statua di Pompeo.
Oscar Testoni, ultima edizione: 22/11/2020
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