Nulla potest mulier tantum se dicere amatam
Catullus, Carmina, LXXXVII

Oscar Testoni, ultima edizione: 24/01/2022

LXXXVII. ad Lesbiam

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Nulla potest mulier tantum se dicere amatam



vere, quantum a me Lesbia amata mea est.



Nulla fides ullo fuit umquam foedere tanta,



quanta in amore tuo ex parte reperta mea est.



vīvo, vīvis, vixi, victum, vīvĕre
possum, potes, potui, posse = amare
dīco, dīcis, dixi, dictum, dīcĕre
ămo, ămas, amavi, amatum, ămāre
sum, es, fui, esse
possum, potes, potui, posse
rĕpĕrĭo, rĕpĕris, repperi, repertum, rĕpĕrīre
Due distici elegiaci (esametro + pentametro) paralleli, costruiti, pur nell'apparente semplicità, con grande artificio retorico.
Il soggetto in iperbato Nulla ... mulier ('nessuna donna'), con grande risalto di nulla, oltretutto in anafora con l'altro esametro (nulla fides) e il predicato verbale formato da servile e infinito potest dicere ('può dire') costituiscono la principale che regge l'infinitiva oggettiva tantum se dicere amatam / vere (si noti l'enjambement che mette in rilievo tanto l'amatam di fine primo verso quanto il vere di inizio verso successivo) in cui se è il soggetto (quindi coincidente col soggetto della reggente se = nulla mulier = Lesbia), amatam (con sottinteso esse) è il predicato verbale all'infinito perfetto passivo, accompagnato dall'avverbio vere: 'di essere stata amata veramente tanto ...'.
Il tantum dell'infinitiva è in correlazione con il quantum della proposizione comparativa quantum a me Lesbia amata mea est che si dispiega nel pentametro del primo distico, in cui il soggetto è Lesbia mea il predicato all'indicativo perfetto passivo è amata est e il complemento d'agente è a me: 'quanto la mia Lesbia è stata amata da me'. Si notino il doppio iperbato di soggetto Lesbia ... mea e del predicato verbale amata ... est che si incrociano, il poliptoto di amata col precedente amatam e l'epifora nei due pentametri mea est.
Il secondo distico è costituito solo dalla principale Nulla fides ullo fuit umquam foedere tanta che occupa il primo dei due versi e ancora come nel precedente distico dalla proposizione comparativa quanta in amore tuo ex parte reperta mea est che occupa il pentametro. Il soggetto è nulla fides ('nessuna fedeltà') il predicato è costituito dal perfetto del verbo esse nel ruolo di copula e da tanta come nome del predicato ('è stata così grande'), accompagnato dall'avverbio umquam, positivo poiché già il soggetto è accompagnato da un indefinito negativo, ma che noi possiamo comunque tradurre 'mai' e dall'ablativo locativo in forte iperbato ullo ... foedere, anch'esso con l'indefinito positivo perché la negazione è già nel soggetto ('in alcun patto'). Si noti che le due parole chiave, fides e foedere (prima e penultima parola del verso), con cui Catullo vorrebbe che venisse da parte di Lesbia regolarizzato e normato il loro amore irregolare, sono in allitterazione (f), grazie al ponte costituito da fuit, a una parola di distanza da ciascuna delle due. In correlazione con tanta, quanta (ovviamente fides) introduce la subordinata comparativa e svolge la funzione di soggetto, reperta ... est in perbato per ospitare il mea e costituire l'epifora ('è stata trovata') è il soggetto, in amore tuo, ambiguo stato in luogo figurato ('nel tuo amore': mio per te o tuo per me?), ambiguità risolta dal ex parte ... mea in iperbato insieme al predicato verbale, che chiarisce la direzione dell'amore ('da parte mia').

Oscar Testoni, ultima edizione: 24/01/2022

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