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Oscar Testoni
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vv. 1-22 |
Secondo la visione materialistica e meccanicistica propria della filosofia tardo-settecentesca a cui Foscolo aderisce,
le tombe sono inutili ai morti
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All'ombra dei cipressi e dentro le urne |
o PRIVATO (benché illusorio) DELLE TOMBE vv. 1-90 | |
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vv. 23-50 = + |
Dalla ragione negativa materialistica
al campo positivo degli affetti e delle illusioni: le tombe garantiscono la sopravvivenza dei defunti nella memoria dei vivi |
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Ma certo questo non vale per chi non lascia una eredità di affetti
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51-90 |
Effetti negativi dell'editto di Saint-Cloud:
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91-96 |
Il culto dei morti coincide con la nascita stessa della civiltà. |
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DELLE TOMBE (excursus storico: parallelismo e chiasmo degli esempi) vv. 91-150 |
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Sulla scorta dei pregiudizi illuministici sul Medioevo, molto spesso ancora presenti, Foscolo riporta l'esempio negativo delle sepolture medioevali nelle chiese, accompagnate dal terrore causato dalle danze macabre, dipinte ovunque, anche per le strade (noi sappiamo invece che le danze macabre erano tipicamente moderne, tardo quattrocentesche e cinquecentesche). |
Non sempre i sassi sepolcrali a' templi fean pavimenro; né agl'incensi avvolto de' cadaveri il lezzo i supplicanti contaminò ... |
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II 3 - Antico - positivo 114-129 |
Al culto dei morti medioevale (visto da Foscolo come negativo) contrappone (con un forte ma avversativo) la serenità del positivo culto classico dei morti (serenità anch'essa pregiudizievole se solo si pensi che l'angosciosa nevrosi oraziana sugli argomenti "tempo" e "morte" era al tempo di Augusto un vero male del secolo): cipressi e cedri accompagnati dai profumi dei fiori, vasi in cui versare lacrime votive, lumini accesi (che hanno simbolicamente catturato la luce del giorno, fontane che fecondano amaranti e viole, le cui fragranze fanno sentire i profumi dei Campi Elisi). |
... Ma cipressi e cedri di puri effluvii i zefiri impregnando perenne verde protendean su l'urne ... |
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Inghilterra 130-136 |
Vi è un non mediato aggancio diretto a quella pietosa insania (quindi una follia sul piano razionale, secondo la visione materialistica tardosettecentesca, ma pietosa - e da Foscolo vista come positiva) che spinge le vergini inglesi a gradire i giardini dei cimiteri inglesi (quindi qui riportati come positivi), spinte dall'amore per la perduta madre e poi un ulteriore aggancio a Orazio Nelson, qui celebrato in chiave antinapoleonica. |
Pietosa insania che fa cari gli orti de' suburbani avelli alle britanne vergini dove le conduce amore della perduta madre, ... |
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Italia 137-145 |
Un altro ma con forte valore avversativo ci porta al tempo e al luogo in cui vive Foscolo, dove i monumenti di marmo non sono testimonianza di un ardente desiderio di imprese gloriose e di vivere civile, bensì inutile ostentazione di opulenza e viltà 137-145 |
Ma ove dorme il furor d'inclite gesta e sien ministri al vivere civile l'opulenza e il tremore, inutil pompa e inaugurate immagini dell'Orco sorgon cippi e marmorei monumenti |
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145-150 |
Si augura che la fortuna cessi di accanirsi contro di lui e che la tomba arrechi in eredità ai suoi amici non tesori materiali (in contrapposizione con la classe dirigente satireggiata prima), bensì intensi affetti e l'esempio di una poesia libera e non asservita ai potenti |
... A noi morte apparecchi riposato albergo ove una volta la fortuna cessi dalle vendette, e l'amistà raccolga non di tesori eredità, ma caldi sensi e di liberal carme l'esempio. |
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Le tombe dei grandi spronano a nobili imprese gli animi dei magnanimi e nobilitano la terra che li accoglie. Felicità di Firenze per il suo clima, le sue acque, i suoi colli e convalli, per aver visto per prima il poema di Dante e aver dato genitori e lingua a Petrarca, ma soprattutto perché conserva in un tempio (Santa Croce) le uniche glorie d'Italia (le tombe di Machiavelli, Michelangelo, Galilei), da quando le sue mal difese Alpi sono percorse da genti straniere che l'hanno devastata. Da santa Croce arriverà l'ispirazione quando finalmente la speranza di gloria tornerà a rifulgere agli italiani animati da alta idealità. Un Alfieri costruito sull'immagine che Foscolo ama dare di sé e dei suoi eroi e interpretato in senso risorgimentale si aggira muto e irrequieto nei posti più solitari delle sponde dell'Arno finché non si ferma a riposare davanti alle tombe in Santa Croce, dove ora è sepolto pure lui. La stessa divinità dell'amor di patria che spira da Santa Croce spronò i Greci contro i Persiani a Maratona, dove Atene consacrò le tombe ai suoi valorosi, tanto che chi passa per quei luoghi rivive quella battaglia. |
A egregie cose il forte animo accendono ..E a questi marmi ... e nutria contro a' Persi in Maratona |
DELLE TOMBE DEI GRANDI vv. 151-212 |
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vv. 213-225 |
Questa parte inizia con un'apostrofe a Ippolito che viaggiando in giovinezza nel Mediterraneo ha sicuramente visto il luogo in cui il mare, dopo averle strappate a Ulisse, ha restituito ad Aiace le armi di Achille: la morte dunque restituisce gli onori a coloro a cui erano dovuti quando erano vivi (e anche qui ci si può vedere un velato elemento autobiografico: anche a lui saranno riconosciuti da morto quegli onori che non riceve da vivo).
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a' generosi |
DELLA POESIA vv. 213-295 |
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226-295 |
Passa ora su di sé che non naviga, ma fugge a causa dei tempi malvagi e per il desiderio di onore: le Muse lo chiamino a celebrare gli antichi eroi. Ed ecco la rievocazione di quanti sono stati sepolti nella Troade oggi resa un deserto, ma fortunatamente cantati e resi eterni da Omero, mostra come là dove il ciclo naturale della natura arriva a travolgere anche le tombe giunge la poesia a eternare la memoria dei grandi, anche dei vinti. Questa parte che si apre con la richiesta alle Muse di chiamarlo a celebrare gli antichi eroi e si chiude con Omero che li ha resi eterni stabilisce, come già in A Zacinto, un nesso tra Foscolo e Omero nel compiere (oggi il primo, nei tempi antichi il secondo) la stessa funzione: quella appunto di eternare la grandezza degli uomini per mezzo della poesia. |
E me che i tempi ed il desio d'onore |
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Oscar Testoni Ultima modifica: 02/11/2020 |