Le lotte patrizio-plebee

Oscar Testoni, ultima versione 09 ottobre 2024

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494 a.C.
I secessio plebis
I secessione della plebe

I plebei si ritirano sul Monte Sacro e successivamente sull'Aventino, rifiutando di prendere parte alla comunità e soprattutto durante i periodi di guerra la secessione si rivela un'arma fantastica, perché sottrae all'esercito repubblicano una gran parte dei suoi soldati, mettendo seriamente in pericolo Roma. Secondo lo storico posteriore Tito Livio apologo di Menenio Agrippa
I plebei inoltre creano dei veri e propri organi di contropotere: organismi plebei contrapposti a quelli patrizi:
concilia plebis tributa – assemblea della plebe: riservata ai soli plebei, faceva da contraltare ai comizi centuriati basati sul censo: il concilium plebis era aperto a tutti e non era diviso in base al reddito. Le sue deliberazioni erano detti plebisciti ovvero decreti della plebe
tribunato della plebe – istituito durante la prima secessione del 494 a.C.: erano due tribuni della plebe
451-450 a.C.
XII tavole
Scrittura delle leggi (fino a quel momento solo consuetudini e tradizioni tramandate oralmente) su dodici tavole di bronzo da parte dei decemviri (dieci uomini: inizialmente tutti patrizi, poi 5 patrizi e 5 plebei) - Primo codice di Roma
449 a.C.
II secessione della plebe
445 a.C.
Su proposta del tribuno della plebe Gaio Canuleio
il concilium plebis emana un plebiscito che elimina il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei
409 a.C.
Si apre l'accesso a una magistratura minore: la questura (sine imperio)
367 a.C.
Leggi Licinie-Sestie
  1. riduzione dell'importo dei debiti
  2. posto il limite di 500 iugeri alla quantità di agro pubblico che un cittadino poteva detenere
  3. viene concesso ai plebei di accedere alla carica di console
342 a.C.
Legge Genucia
uno dei due consoli doveva essere necessariamente plebeo
300 a.C.
legge Ogulnia
i plebei ottengono l'accesso al pontificato
Anni successivi
si concede l'accesso ai plebei alla dittatura e ad altre magistrature
287 a.C.
Legge Ortensia
Valore di legge ai plebisciti votati dai concili della plebe per tutti i cittadini romani (inclusi i patrizi) senza ratifica del senato. L’assemblea della plebe diventa pertanto a tutti gli effetti un organismo legislativo, autorizzato a produrre leggi valide per l’intera comunità
Oscar Testoni, ultima versione 09 ottobre 2024



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